Gli USA sono i pi? positivi nei confronti dei cittadini immigrati

Uno studio globale rileva che tre quarti delle persone negli Stati Uniti e in Canada considerano gli immigrati cittadini come “veri” residenti, il che rappresenta la risposta pi? positiva nel sondaggio condotto in 27 Paesi.

Gli Stati Uniti saranno anche alle prese con il divieto di viaggio, il trattamento disumano dei bambini lungo il confine messicano e la retorica divisiva sull’immigrazione, ma un sondaggio ha concluso che il Paese, insieme al Canada, sono i due pi? inclusivi e tolleranti per quanto riguarda la considerazione degli immigrati come uno dei propri cittadini, come “veri” americani e canadesi.

Il sondaggio ? stato condotto da una societ? di sondaggi che ha intervistato 20.000 persone in 27 Paesi. Le domande del sondaggio riguardavano lo stato di immigrazione, la religione, il Paese di origine dei genitori, la sessualit?, le opinioni politiche estreme e i precedenti penali. Dal sondaggio ? emerso che i canadesi hanno la visione pi? ampia su chi considerano “veri canadesi”, mentre gli Stati Uniti sono arrivati secondi. Questo risultato suggerisce che la maggioranza degli americani non ? d’accordo con la posizione di origine del loro attuale leader.

Il sondaggio ha chiesto ai cittadini di ogni Paese se una persona fosse considerata un “vero” membro del Paese in base a una determinata caratteristica. Per esempio, ai cittadini australiani ? stato chiesto se considerano i membri della comunit? LGBT dei veri australiani, mentre agli argentini ? stato chiesto se chi proviene da una famiglia di immigrati ? un vero argentino.

I risultati dell’indagine sono stati raccolti e compilati in un indice di inclusivit? che aggrega le diverse risposte. Al di fuori di Stati Uniti e Canada, Francia, Sudafrica, Cile e Australia sono risultati i pi? inclusivi. I Paesi meno inclusivi sono stati indicati come Malesia, Serbia e Arabia Saudita.

Un aspetto degno di nota ? che l’indice complessivo nasconde classifiche molto diverse in relazione alle singole domande, in particolare quando si tratta di immigrati senza documenti negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti sembrano avere una visione legalistica di ci? che si considera un vero americano. L’America ? risultata la pi? inclusiva quando si tratta di immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza legale, anche per gli immigrati disoccupati o che non parlano la “loro” lingua.

Gli Stati Uniti si sono classificati tra i primi tre anche quando hanno considerato “veri” americani le persone condannate o con idee politiche estreme. ? un segno di quanto gli americani diano importanza al possesso di un pezzo di carta e alla fedelt? alla bandiera. Si possono avere tutte le idee politiche estreme che si vogliono dopo essere diventati cittadini, ma prima bisogna aver superato questo processo.

I punteggi per gli Stati Uniti scendono drasticamente nel caso di un immigrato che si trova nel Paese legalmente ma non ha la cittadinanza o di una persona senza documenti che ha vissuto nel Paese per la maggior parte della sua vita. Solo un quarto degli intervistati ritiene che un immigrato senza documenti sia americano anche se ha trascorso la maggior parte della sua vita nel Paese. Un altro 20% ha dichiarato di non sapere se considerarli americani o meno.

Si tratta quindi delle persone considerate “Dreamers”. Una nota interessante ? che le persone hanno risposto meglio alla parola “Dreamer” rispetto alle parole “Undocumented” e “illegal”. La maggior parte degli americani considera i “Dreamer” come veri americani, ma non come clandestini o persone prive di documenti.

Il Messico ? stato l’unico Paese in cui pi? persone hanno considerato messicani gli immigrati senza documenti che hanno vissuto nel Paese per la maggior parte della loro vita, rispetto a quelli che non lo hanno fatto. La maggior parte dei cittadini degli altri 26 Paesi non li considerava cittadini o diceva di non saperlo.

L’etnia e la religione si sono rivelate migliori predittori del fatto che qualcuno sia considerato un “vero” cittadino in altri Paesi. In Arabia Saudita e in Turchia, ad esempio, la maggior parte delle persone non vedeva una persona come un vero saudita o turco a meno che non fosse musulmano.

Quando si trattava di considerare i musulmani come cittadini, i Paesi musulmani erano, come prevedibile, quelli con i punteggi pi? alti. Tra gli altri Paesi, solo in quattro – Francia, Canada, Stati Uniti e Sudafrica – la maggioranza delle persone vede i musulmani come veri cittadini del rispettivo Paese. In Germania, un Paese che ha accolto pi? rifugiati musulmani di qualsiasi altro Paese europeo, il 47% degli intervistati ha dichiarato che i musulmani non sono veri tedeschi, mentre il 27% ha detto di non saperlo. L’Ungheria e la Serbia sono due Paesi in cui la maggioranza assoluta ha dichiarato che i musulmani non sono veri cittadini.

I Paesi laici che hanno una storia di separazione tra Stato e Chiesa si sono dimostrati pi? accoglienti nei confronti degli atei, con Canada e Francia in cima a questa particolare lista.

Negli Stati Uniti ? emersa una grande differenza di atteggiamento nei confronti della religione, soprattutto tra gli elettori di destra e di sinistra. Il 71% degli elettori di sinistra ha dichiarato di considerare i musulmani come veri americani, rispetto al 36% degli elettori di destra che hanno detto la stessa cosa. ? interessante notare che questo differenziale era elevato anche per quanto riguarda l’ateismo e le altre religioni non cristiane. Circa l’80% degli elettori di sinistra ha dichiarato che gli ebrei sono veri americani, rispetto al 63% degli americani di destra. Il 77% degli americani di sinistra ritiene che gli atei siano veri americani, rispetto al 52% di quelli di destra, mentre il differenziale per l’induismo ? del 71% per la sinistra e del 41% per la destra.

Cina, Turchia e Serbia sono i Paesi in cui la maggior parte delle persone ritiene che non si ? veri cittadini del Paese se si ? nati nel Paese ma si hanno genitori immigrati. Ci? suggerisce che in questi Paesi esiste uno stretto legame tra l’etnia di una persona e il suo status di cittadino, piuttosto che una discussione sulla cittadinanza.

Tra i 27 Paesi presi in esame, ? emerso che i cittadini del Regno Unito sono quelli che hanno meno probabilit? di considerarsi “veri” britannici. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che in Gran Bretagna non c’? tanto nazionalismo quanto in altri Paesi, ma Ipsos suggerisce anche che ci? potrebbe essere dovuto a un aumento del nazionalismo scozzese che vede meno persone definirsi “britanniche”. Il Belgio e la Spagna sono altri due Paesi con forti movimenti separatisti e un numero sorprendente di persone che non si considerano rispettivamente belga o spagnolo.

Cos’? la Carta Verde?

La carta verde ? il nome comune della carta di soggiorno permanente o del modulo I-551 dell’USCIS.

Il motivo per cui sono chiamate carte verdi ? che originariamente erano fatte di carta verde. La carta ? stata realizzata in altri colori e ha subito diverse riprogettazioni dalla prima emissione, ma ? sempre stata chiamata carta verde. Ora ? di nuovo verde, ma non ? pi? di carta, e presenta una grafica e diverse caratteristiche antifrode che rendono la carta verde moderna molto pi? sicura e a prova di manomissione rispetto alle versioni precedenti.

Il titolare di una carta verde ? considerato un residente permanente, ma non ha lo stesso status di un “vero” cittadino degli Stati Uniti. Tuttavia, chi possiede una carta verde pu? richiedere la cittadinanza dopo aver trascorso diversi anni come residente permanente, con alcune eccezioni per chi sposa un cittadino americano o entra nel Paese come rifugiato.

La carta verde pu? essere ottenuta grazie alla famiglia, al lavoro, agli investimenti, allo status di rifugiato o ad altre condizioni speciali, ma viene anche assegnata tramite la Green Card Lottery. Per ulteriori informazioni sull’ottenimento della carta verde attraverso l’impiego, consultare il sito.